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Indicazioni discutibili

Le linee guida nazionali sulla ristorazione peccano in termini di allineamento e coerenza con il quadro normativo di riferimento

Lo scorso 11 novembre sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale “Le Linee di Indirizzo Nazionale per la Ristorazione Ospedaliera, Assistenziale e Scolastica” così come previsto dall’articolo 144 del codice degli appalti. Come ricorderete, in passato ci eravamo già occupati della questione a seguito della pubblicazione in rete di una bozza del documento e avevamo espresso le nostre perplessità su alcuni aspetti del documento. La versione pubblicata, rispetto alla precedente bozza, presenta gli stessi limiti ovvero la pretesa di trattare tutti gli aspetti che caratterizzano la fornitura di servizi di ristorazione collettiva (stesso difetto dei CAM) compresi quelli non di pertinenza o già di competenza di altri enti. Il risultato è che la trattazione dei vari argomenti risulta disarmonica. Molti di questi sono ripetuti in vari capitoli e creano un appesantimento nella lettura forse dovuta al fatto che, trattandosi di un documento redatto da diversi autori, è mancata una revisione finale. Il documento contempla aspetti che sono linee d’indirizzo e altri che possono essere considerati di divulgazione tecnico/scientifica che, se pur interessanti, finiscono per creare confusione. Per definizione le linee guida sono: “… Un insieme di informazioni sviluppate sulla base di conoscenze aggiornate e valide, redatte allo scopo di rendere appropriato e con un elevato standard di qualità un comportamento desiderato, non si tratta di procedure obbligatorie”.

I limiti del documento
in sintesi

La prima pecca evidente del testo pubblicato, è che abbraccia al contempo gli aspetti legati alla ristorazione scolastica, ospedaliera e assistenziale e si articola in 5 principali capitoli, ognuno dei quali è suddiviso in domande e risposte, rimandando agli allegati gli ulteriori approfondimenti e il supporto scientifico. Questa scelta, per quanto rispettabilissima, non agevola la fruizione delle informazioni e complica non di poco la comprensione di molti aspetti. Dalla lettura di tutto il documento emerge che una serie di temi esposti sono ripresi in vari punti generando a volte alcune contraddizioni. Senza contare che alcuni argomenti trattati dalle linee guida sono già normati da altri enti ed è pertanto superfluo se non controproducente riproporli. A titolo esemplificativo indichiamo le norme che si occupano di ristorazione: D.Lgs. 20 aprile 2016 n. 50, Art. 34, Art .95 Art. 144, Dm 10 Aprile 2013, la Legge n.141/2015, la Legge n.166/2016, Decreto 18 dicembre 2017 criteri e requisite mense biologiche, Legge n 158 /2017 il D.L. 10 marzo 2020 (Criteri minimi ambientali) la Legge 8 novembre 2013 n.128, Linee Guida ANAC n.2 Direttiva (UE) 2019/904, D L.gvo 8 Novembre 2021- n.196.

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